Un ragazzino egiziano decide di andare in Italia per poter aiutare la famiglia, superando le resistenze dei genitori che inizialmente si oppongono al viaggio. Dopo alcuni mesi di stallo tra centri di accoglienza per minori e case famiglia, la svolta: cambia città, riceve finalmente un'assistenza adeguata, frequenta con successo la scuola e inizia a lavorare.
Un uomo ripercorre la propria vita a partire dall'infanzia, segnata da molte difficoltà. Nel suo racconto autobiografico dedica grande spazio alle esperienze lavorative, molte delle quali gli regalano successi e soddisfazioni.
Un sottufficiale della marina militare in servizio a Taranto al momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943 affida a un diario la cronaca degli eventi dei mesi successivi e del proprio stato d'animo in relazione alla guerra e ai suoi risvolti. Fortemente deluso dalla reazione di molti commilitoni alla notizia della resa italiana agli eserciti Alleati, naviga con amarezza verso Malta per consegnare - come stabilito dall'armistizio - la "propria" nave in un porto inglese, dove rimane fino all'estate successiva. Il tempo dell'esilio trascorre tra grandi incertezze, speculazioni sul prosieguo della guerra e pensieri rivolti alla moglie e alla figlia, che brama...
Un militare scrive alla famiglia nei lunghi anni in cui resta sotto le armi. Nell'epistolario prevalgono le lettere inviate dalla Libia e dal fronte russo, ma il giovane non racconta vicende belliche, sia perché esiste il vaglio della censura sia perché l'obiettivo principale delle sue missive è quello di rassicurare i propri cari, in particolare la madre, sulle sue buone condizioni di salute. Parimenti, brama di ricevere notizie su familiari, amici e conoscenti e su ciò che accade nel paese dove vive.