Un giovane cremonese nato nel 1917 tiene un diario negli anni del seminario e continua a scrivere fin dopo l'ordinazione sacerdotale. Ancora adolescente, racconta le sue giornate, gli studi, le vacanze in famiglia e l'interesse - accompagnato da uno spiccato senso estetico - per chiese, arredi e liturgie sacre. Cresciuto e maturato, approfondisce nella sua scrittura l'introspezione psicologica, la descrizione profonda del proprio e dell'altrui animo, la tensione verso il sublime, la lotta contro le tentazioni. Il traguardo del sacerdozio, tagliato nel 1940 con emozione e soddisfazione, non mette fine al suo diario, che prosegue per un altro anno circa.
Un fitto epistolario si snoda tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Settanta. Le lettere di due innamorati che partendo da una timida amicizia convolano a nozze superando molte difficoltà costituiscono il corpus principale della corrispondenza.
Una donna colombiana si occupa di immigrazione in qualità di avvocato, spinta dal desiderio di aiutare gli altri. Giunta in Italia per motivi di studio, consegue il master e continua il suo lavoro di assistenza ai migranti.