Un uomo del padovano racconta in una memoria la prima parte della sua vita, segnata da un'infanzia povera e da due conflitti. Negli anni Trenta partecipa alla Guerra italo-etiopica e sopravvive a una grave malattia contratta in Africa; richiamato alle armi pochi anni dopo, serve anche durante la Seconda guerra mondiale, prima di aderire alla Resistenza. Terminato il conflitto, si impegna nel sostegno ai prigionieri e poi rientra nel mondo del lavoro.
Estremi cronologici
Inizio presunto: 1915-1920
Fine: 1962
Tempo della scrittura
Inizio presunto: 1980-1989
Fine presunta: 1980-1989
Un giovane forlivese racconta la propria esperienza sul fronte della Grande Guerra: arruolato appena diciannovenne, resta in servizio per quattro anni, fino alla fine del conflitto.
Una nobildonna veneta racconta circa mezzo secolo della sua vita attraverso diari, memorie e lettere che si collocano a cavallo tra Ottocento e Novecento e che scrive a partire dai dodici anni, quando inizia il suo diario dedicandolo all'angelo custode. I suoi scritti autobiografici sono una cronaca fittissima di una quotidianità che ha nella famiglia il nucleo centrale e che è caratterizzata da una profonda cultura e dedizione all'arte e alla conoscenza. Istruita da precettori, sviluppa fin da piccola una viva curiosità intellettuale, parla e scrive fluentemente diverse lingue, coltiva la passione per la lettura e si dedica con successo a pittura e scultura...
Una donna veneta nata sul finire della Grande Guerra scrive una memoria autobiografica dove ripercorre la propria storia personale e familiare, condividendo gioie e dolori di una vita lunga e ricca di avvenimenti. Staffetta partigiana durante il secondo conflitto mondiale, si impegna fin da giovanissima nell'associazionismo cattolico.
Un giovane carabiniere veneto in servizio in Emilia Romagna scrive alla fidanzata, con la quale progetta di sposarsi. Celebrato il matrimonio a metà degli anni Trenta, la corrispondenza prosegue poiché lui continua a lavorare lontano da casa, prima in Trentino Alto-Adige poi in Piemonte. Lei vive invece in un paesino del trevigiano e scrive un diario a lui dedicato, annotandovi piccole cronache quotidiane e pensieri affettuosi per il suo sposo. Sia le lettere sia il diario sono colmi di parole che esprimono il grande amore che li unisce, la pena per la prolungata lontananza, la nostalgia dei momenti trascorsi insieme.