Terminata la Seconda guerra mondiale, una giovane inizia il suo percorso di studi universitari e la sua vita si riapre all'amicizia e all'amore. Alcuni anni più tardi, sposata e madre di due bambine, deve affrontare un periodo difficile quando il marito viene ricoverato in sanatorio perché affetto da TBC.
Un giovane livornese malato di tubercolosi viene ricoverato in sanatorio e vi trascorre circa due anni. Nel suo diario annota l'evolversi della sua situazione clinica, ma trovano spazio anche i sentimenti: dopo alcune infatuazioni si innamora, ricambiato, di una ragazza degente nella sua stessa struttura e quando la perde il suo dolore è enorme.
Un uomo racconta la propria vita in una breve memoria. Costretto fin dall'infanzia ad affrontare numerose difficoltà - di fronte alle quali non si arrende nonostante le condizioni siano spesso per lui molto dure - si realizza nella famiglia, soprattutto come padre di una figlia di cui è profondamente orgoglioso.
Epistolario indirizzato alla madre. L'autore è secondo di cinque figli, di famiglia povera e profondamente religiosa, nel 1923 resta orfano di padre. A quattordici anni entra nell'Istituto Missionario Opera Don Bosco di Penango Monferrato (AL) da dove nel 1930 parte come missionario per il Centro America. Opera come insegnante prima nel Salvador poi in Nicaragua, mentre si prepara al sacerdozio. Le lettere raccontano della sua attività in Centro America e testimoniano la sua profonda fede religiosa e il suo totale abbandono a Dio anche nei momenti di sofferenza. A febbraio del 1934 compaiono i primi segni della tubercolosi. Viene trasferito a Cartago, in Co...