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Povero onesto e gentiluomo

Antonio Sbirziola

Figlio di contadini siciliani, racconta un'infanzia povera ma dignitosa, accanto ai genitori e ai sette fratelli, segnata da sacrifici e fatiche per il duro lavoro dei campi. Per mancanza di prospettive decide di emigrare in cerca di un futuro migliore. Si trasferisce a Genova dove abita uno zio, poi in Australia, dove conosce altri emigranti e inizia a stringere le prime amicizie. Trova lavoro e si inserisce nella comunità italiana. Poi torna in Italia per un breve periodo: si reca in Germania e Svizzera, dove spera di trovare lavoro: alla fine sceglie l'Australia, dove si sposa, ha tre figli, il più piccolo dei quali muore in tenera età.
Estremi cronologici
1954 -1999
Tempo della scrittura
1999
Tipologia testuale
Autobiografia
Tipologia secondaria
Diario
Natura del testo in sede
Originale autografo: 1
Formato Digitale: 1
Originale dattiloscritto: 1
Allegati
Consistenza
pp. 811
Collocazione
MP/Adn2

[...] Mi compatirà

AA.VV.

Epistolario tra un militare inviato in zona di guerra, l'adorata moglie e il padre di lui. I giovani sposi si scrivono lettere per consolarsi e sostenersi a vicenda nella lontananza, soprattutto quando, nel 1916, morirà la loro piccola figlia. All'interno di un ampio quadro familiare emergono ansie e paure, accanto all'affetto e al desiderio di rivedersi.
Estremi cronologici
1911 -1919
Tempo della scrittura
1911 -1919
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 160
Collocazione
E/Adn2

[...] L'arrivo

Concetta Ada Gravante

Ricordi dei primi anni d'infanzia: i giochi a casa della nonna con i cugini, l'attesa della sorellina, il rammarico per la lontananza del padre ferroviere, la felicità delle feste passate tutti assieme intorno al camino.
Estremi cronologici
1921 -1926
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 2
Consistenza
pp. 41
Collocazione
MP/Adn2

Infanzia, difficile tra i miei bei monti

Cristina Bernhard

L'infanzia da fiaba negli anni Quaranta in uno scenario altoatesino incorniciato da monti, è bruscamente interrotta dalla morte della madre, che lascia Cristina, a cinque anni, maggiore di quattro fratelli. Il padre si risposa, ma la donna che sceglie per accudire i suoi figli si rivelerà inadeguata a causa di un disagio psicologico che la porta a rivalersi sui piccoli che maltratta e umilia. Cristina è costretta a lavori pesanti: si occupa della casa, dei fratelli, segue i ritmi faticosi della campagna ed è costretta ad abbandonare l'amata scuola. Farà la domestica a soli undici anni per poi emigrare in Svizzera e in Germania. Finalmente la sua vita ha una...
Estremi cronologici
1943 -1961
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 4
Dattiloscritto: 4
Formato Digitale: 1
Consistenza
pp. 217
Collocazione
MP/08

'Nta ciumara d''u paisi

Valeria Bivona

All'età di sei anni torna dalla Germania, dove la famiglia era emigrata, in Sicilia, sua terra natale, dove trascorrerà i mesi estivi, ospite prima dei nonni materni a Ciarra, poi paterni a Palermo. In casa di quest'ultimi subisce molestie sessuali da parte del nonno. Tornata poi a Ciarra, in una nuova casa con i genitori, anche il padre, recentemente uscito dal carcere, approfitterà sessualmente di lei e tale situazione si protrarrà anche al loro ritorno in Germania.
Estremi cronologici
1974
Tempo della scrittura
1999
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 34
Collocazione
MP/08

By the ionian trip

Vincenzo Galardo

"Se ce l'avevo fatta a Londra potevo farcela ovunque". Dopo aver trascorso dodici anni a Bologna (dove si diploma all'accademia di Belle Arti), in Francia e in Inghilterra, un giovane calabrese torna nella sua terra e, insieme alla sua compagna, apre un laboratorio di ceramica in un paesino della Sila, tentando anche la vendita come ambulante. Il sogno si infrange in mille difficoltà - "in Calabria non serve a niente lottare" - e il giovane finisce per abbandonare le sue aspirazioni artistiche accettando un lavoro nell call-center dell'Alcatel. Ma non resisterà a lungo.
Estremi cronologici
2005 -2006
Tempo della scrittura
2006 -2007
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 9
Consistenza
pp. 107
Collocazione
MP/08

Ai miei figli. Episodi della mia vita veramente vissuta intensamente

Cesare Mainella

Un pittore veneziano rievoca i momenti più significativi che hanno caretterizzato la sua vita. Nel 1912 emigra in Argentina, inizia la sua carriera artistica come imbianchino e decoratore, ma presto fa conoscere il suo talento che l'aiuterà anche nei momenti più difficili. Rientra in Italia per partecipare alla prima guerra mondiale come ufficiale, poi si iscrive al partito fascista, si sposa, per ragioni economiche emigra in Perù dove allestisce la sua prima esposizione con grande successo. Parte volontario per la guerra d'Etiopia. Torna in patria dopo la seconda guerra mondiale, vissuta nei campi di prigionia inglesi.
Estremi cronologici
1885 -1946
Tempo della scrittura
1960
Tipologia testuale
Memoria
Tipologia secondaria
Autobiografia
Diario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 3
Formato Digitale: 1
Fotografie
Consistenza
pp. 101
Collocazione
MP/08

Ricordi di sabbia

Primina Marchesi

Una pensionata ricorda l'infanzia e l'adolescenza. Nel 1933 si trasferisce in Libia con i genitori, dove il padre con altri coloni coltiva il tabacco per monopolio italiano. Nel 1940, nell'imminenza della guerra, per oridine superiore, i bambini di età dai quattro ai quattordici anni vengono rimpatriati e vivono, lei e i due fratelli, in colonie fino alla fine della guerra, quando possono riabbracciare la madre che nel frattempo era rimasta vedova, e la sorellina che ancora non conoscevano.
Estremi cronologici
1933 -1945
Tempo della scrittura
1987 -1988
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 94
Collocazione
MG/08

Memorie inopportune

Vittorio Natali-Morosow

Figlio di madre russa e padre italiano, nel 1930 rientra con la famiglia nell'Italia fascista. Vanno a vivere a Firenze e nella comunità ortodossa frequentano i nobili provenienti dalla vecchia Russia. Nel 1938 il padre parte per Addis Abeba come soprintendente delle residenze del vicerè Amedeo d'Aosta. Nel 1939 l'autore e la madre lo raggiungono e lì vivono nel benessere fino al 1941 quando, dopo la conquista di Addis Abeba da parte degli inglesi, vengono rimpatriati e il padre viene fatto priogioniero. Tornano a Firenze dove vivono il passaggio del fronte.
Estremi cronologici
1930 -1945
Tempo della scrittura
1985 -1990
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 78
Collocazione
MP/08

Gioie, dolori e segreti in terra di Arezzo

Piero Rosadini

Memoria scritta sottoforma di intervista, con domande che l'autore rivolge a se stesso, attraverso le quali ricorda i suoi primi ventuno anni di vita. Dall'infanzia trascorsa in collegio dopo la prematura scomparsa della madre fino al trasferimento a Pisa alla ricerca di una vita migliore dopo anni di lavori precari.
Estremi cronologici
1932 -1953
Tempo della scrittura
2006
Tipologia testuale
Memoria
Tipologia secondaria
intervista
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Originale autografo: 1
Consistenza
pp. 55
Collocazione
MP/08