Uno spezzino racconta la propria esperienza militare durante la Seconda guerra mondiale. Tenuto prigioniero per quasi tre anni in Palestina dopo esser stato catturato in Egitto, viene rimpatriato nel maggio del 1943, trova la propria città bombardata e la famiglia sfollata. Dopo l'8 settembre lascia la caserma e torna a casa, dedicandosi allo studio. Per evitare guai risponde alla chiamata di leva tedesca, ma poi scappa per non essere portato in Germania e dopo un complicato viaggio raggiunge Roma, già in mano agli alleati.
Sulle orme di Agamennone – Sette uomini in gippone
Roberto Fiorini
, AA.VV.
Diari di viaggio di un gruppo di amici che a metà degli anni Sessanta partono alla scoperta di Grecia e Turchia, spostandosi in autostop, con mezzi pubblici e con un vecchio "gippone". Durante la loro permanenza nei due Paesi visitano città, siti archeologici e musei, interessati alla storia e alla cultura antica e si trovano a contatto con la popolazione locale.
Una donna riflette sull'identità culturale europea e condivide un vissuto personale che - grazie a esperienze di studio, lavoro e viaggio - la porta a conoscere e amare diverse città del Vecchio continente. La formazione Erasmus, la partecipazione a progetti che coinvolgono istituzioni e realtà politico-sociali in diversi Paesi, lo sviluppo di una rete di amicizie internazionali contribuiscono a definire il suo senso di appartenenza all'Europa.
Durante la Seconda guerra mondiale un militare siciliano presta servizio in Albania e in Grecia e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1945 viene internato in Germania. Nella sua memoria descrive le condizioni durissime prima del periodo trascorso al fronte e poi della prigionia, tra violenze, fame, lavoro forzato e bombardamenti. Rientrato in Italia nell'agosto del 1945, raggiunge il proprio paese natale ma il ritorno a casa non ha per lui la gioia sperata.
Nel 1943 un ufficiale viene internato prima in Polonia e poi in Germania. Nei lunghi mesi di prigionia annota in un diario notizie e riflessioni sia sulla propria condizione sia sul conflitto. Sposato e padre di due figli, rivolge costantemente il pensiero alla famiglia, affrontando anche il dolore per la perdita del padre. Liberato dagli Alleati nell'aprile del 1945, interrompe il suo diario alla fine di luglio, quando non è stato ancora rimpatriato.