La Torino operaia agli albori del Ventennio, quando il padre faceva il vino "con delle bustine che coloravano l'acqua", nella memoria di un ex fumista che finirà prima prigioniero dei tedeschi, in un campo di lavoro dove farà il boscaiolo, poi dei russi, in un ospedale dove farà l'aiutante d'infermeria.
Memoria-diario di un ufficiale che partecipa, dall'inizio, alla prima guerra mondiale. Dopo un lungo periodo in prima linea, nell'agosto del '17 è ferito. Al rientro è assegnato al Tribunale Militare in servizio sedentario, alloggia nelle belle ville venete e svolge il suo lavoro commentando le sentenze.
Diario di un caporale toscano che, durante la Grande Guerra, svolge un lavoro amministrativo al fronte. Si sposta, secondo le sorti della guerra, dal Friuli al Veneto e viceversa. Pur non partecipando direttamente ne descrive le varie fasi, i luoghi delle battaglie e quelli che visita per interesse personale. E' coinvolto nella rovinosa ritirata del 1917, nelle battaglie sul Monte Grappa ed è nel Friuli nei giorni della vittoria.
Un giovane soldato descrive la vita di trincea nel Carso. Accanto al sentimento di precarietà del vivere descrive i momenti di solidarietà tra commiltoni, oltre ai periodi piacevoli quali la tregua, le libere uscite e l'amore per una giovane donna.
L'autore è nato a Gubbio nel 1888, dove si diploma come geometra. Lavora come tale fino a che si arruola come volontario e parte per la Prima Guerra Mondiale. E' impiegato a preparare strade, piste e ponti per i rifornimenti e il passaggio delle truppe. Alla fine della guerra rientra a Gubbio, impiegato all'ufficio tecnico comunale. Aderisce al Futurismo e fervente sostenitore di Mussolini, che conosce pure di persona tramite la governante, partecipa alla Marcia su Roma, che descrive minuziosamente. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nonostante l'età, si arruola e viene mandato nel fronte francese e poi greco albanese. Si ammala due volte di malari...
Zani Giacomo, porta ordini di fanteria, scrive vari diari durante il periodo bellico della grande guerra, dal 1915 al 1917. Combatte su vari fronti, dal Carso al Trentino, partecipando a molte battaglie; in una di queste viene ferito e ricoverato in ospedale. Verrà decorato con la medaglia d'argento per aver portato a termine, nonostante fosse stato colpito, un compito importante che gli era stato assegnato. Nel 1935, dato che la maggior parte dei diari erano scritti a matita, decide di trascriverli di modo che la storia che vi era scritta dentro non andasse persa.