Un giovane militare viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo l'armistizio e deportato nei campi del Terzo Reich. Rientra in Italia nel 1945 e nel periodo della prigionia scrive lettere ai suoi cari.
L'autore è vissuto con il fratello maggiore in un orfanotrofio gestito dalla suore, fino all'adozione in una brava famiglia di imprenditori di mobili. Dopo le scuola va in Australia per cinque anni ma a causa di problemi economici torna in famiglia. La scrittura è terapeutica per ricostruire un trascorso difficile
Prigioniero in Germania, prima in un campo di lavoro dove la fame e il freddo lo debilitano e lo abbruttiscono, poi in una fabbrica a Weimar, finisce con l'instaurare un ottimo rapporto con la popolazione locale di cui sperimenta la solidarietà e l'affetto. Al termine delle ostilità, con l'arrivo dei Russi, rientra in Italia con un'automobile Opel che un ingegnere tedesco, per gratitudine, mette a disposizione sua e dei suoi amici.
L'autore scrive in terza persona. E' un metalmeccanico che lavora per un'importante azienda che produce imballaggi per le case farmaceutiche. Nel corso della sua attività lavorativa, con l'internazionalizzazione del mercato, la sua impresa gli affida il compito dell'istallazione e della messa in funzione dei macchinari acquistati da ditte estere. Si trova così a trascorrere lunghi periodi in Polonia, Cina, Germania lavorando a stretto contatto con persone che vivono contesti sociali, politici e culturali differenti dal suo. Partendo dal periodo in cui in Germania è appena caduto il muro di Berlino e il comunismo cede il passo a una nuova situazione politico...
Un dirigente di una multinazionale racconta i numerosi viaggi di lavoro che per oltre tre decenni - dalla metà degli anni Sessanta alle soglie del Duemila - lo portano in tutto il mondo, dall'Europa all'Africa, all'Asia alle Americhe, consentendogli spesso anche di visitare i diversi Paesi nei quali approda per motivi professionali. Nel corso della sua carriera molti sono i mutamenti importanti sul piano politico, economico e sociale intervenuti in gran parte degli stati dove ha lavorato e il suo racconto è, per molti aspetti, la testimonianza storica di un mondo ormai scomparso e dei cambiamenti non sempre positivi che lo hanno interessato.