"Noi uscimmo di collegio con la stola battesimale sul petto e la portammo con onore fino al matrimonio". In queste poche parole è riassunta l'intera giovinezza, nonché l'educazione, dell'autrice che, appartenente alla ricca borghesia, ci porterà, col suo diario, a percorrere buona parte del '900: sullo sfondo Firenze con tutta le grandi e piccole storie che, nel loro dipanarsi ed intrecciarsi, toccano la vita delle persone e della città.
Memoria autobiografica che parte dal 2 aprile 1935, giorno in cui l'autore viene chiamato a prestare servizio militare nei bersaglieri. Descrive il rientro, il matrimonio e il temuto richiamo a seguito dell'entrata in guerra dell'Italia dieci giorni dopo la cerimonia. La prima esperienza di guerra è in Croazia, spettatore impotente dei massacri compiuti dagli ustascia, poi in azioni militari contro i partigiani. Dopo un breve rientro a casa la partenza per il fronte russo sul Don, da cui tornerà prima della disfatta finale a causa della morte della madre. Da questo momento non tornerà più a combattere ma racconta i bombardamenti di Firenze e Bologna, vissuti...
Una vita intensa e felice quella di questo ingegnere aeronautico, proveniente dalla borghesia fiorentina e trapiantatosi poi in quella torinese, una vita ricca di soddisfazioni lavorative ed affettive che lo ha portato a conoscere il mondo e ad apprezzarne ogni sfaccettatura. Sullo sfondo oltre alla storia della Fiat-Auto, delle sue acquisizioni di importanti marchi automobilistici italiani e delle sue collaborazioni con altri di grande prestigio, della Fiat-Velivoli, dei suoi partenariati internazionali e delle importanti fusioni con aziende analoghe, italiane e statunitensi, c'è anche la storia dell'affermazione e evoluzione dei sistemi informatici nell...
Un uomo tiene un diario per quasi ottant'anni. Mantenendo sempre una forte connotazione introspettiva, dall'adolescenza alla terza età annota gli accadimenti della propria vita quotidiana, familiare e professionale. Fiorentino, si forma nella recitazione prima nella sua città natale e poi a Roma, dove frequenta l'Accademia di arte drammatica. Lavora come attore in teatro e in radio, dipinge, è insegnante e occupato in campo assicurativo. Negli anni Sessanta si sposa e diventa padre. Nei suo diari - soprattutto in quelli giovanili - è presente anche una parte epistolare.
Lettere e alcuni appunti diaristici che il commerciante Federigo Dalgas mandava regolarmente al padre Cristiano Augusto, console di Danimarca a Livorno, e al fratello Gustavo, che si trovavano a Seravezza (LU) per curare gli affari di famiglia. Possedevano infatti una cava di marmo e una fabbrica di "marmette e quadrelle". Arrivati al 1848, con la cosiddetta Prima guerra di Indipendenza in corso, in una città come Livorno c’era un popolo affamato di libertà e diritti che aspirava a conquistare una forma di governo repubblicana, ma c’erano anche contrapposti strati sociali reazionari e conservatori, avversi a ogni cambiamento, sostenitori dello status quo e...