La vita affettiva e lavorativa di un insegnante elementare: dagli studi compiuti presso l'istituto religioso di Sant'Ivo a Roma, al trasferimento a Novara. Dopo essersi sposato si dedica alla costruzione di una casa propria, all'educazione dei figli e all'insegnamento, basandolo su un aggiornamento continuo e su una didattica flessibile alle diverse attitudini degli alunni. La perdita della moglie lascia un vuoto incolmabile.
Aperta da un lungo quadro genealogico, in cui si racconta di una famiglia che emigra e poi torna dall'Uruguay, l'autobiografia di una pensionata lucchese racconta principalmente il mondo armonico della propria infanzia e adolescenza. Gli entusiasmi fascisti e poi il dramma della seconda guerra mondiale corrono paralleli al disgregarsi della famiglia, provata da lutti (due fratelli, entrambi militari, muoiono precocemente) e da problemi ereditari. L'incontro con la religione ebraica, il secondo matrimonio, e il ritorno al paese natale, danno all'autrice la serenità a lungo inseguita. Quasi una saga romanzesca, scritta in terza persona.
L'autobiografia in terza persona, scritta tra prosa e poesia, di un calabrese che, dopo aver perso il padre a soli sette anni, trascorre l'adolescenza in un collegio religioso dei padri Concezionisti. Trova lavoro in Emilia e qui si innamora di una giovane che non vuole sposarlo pur avendolo reso padre. Le poesie esprimono il dolore per la lontananza dalla figlia che, nel frattempo, vive con la madre a Napoli.
Memoria in terza persona di una detenuta, poi mandata agli arresti domiciliari: dopo un'infanzia di abbandono e violenza, trova la forza lasciare la famiglia e crearsi una vita propria. Morto il presunto padre durante un incidente stradale, riesce a far fruttare la sua parte di eredità e a raggiungere una certa agiatezza. Innamoratasi di una donna che ha appena partorito, viene accusata di sequestro infantile e condannata al carcere.