La storia di un grave fatto d'arme della Grande Guerra: al termine di una cruenta battaglia, un drappello di eroici bersaglieri è costretto alla resa. I superstiti, tra cui l'Autore, verrano fatti prigionieri e saranno sottoposti a inumane crudeltà.
Un giovane avvocato vicentino inizia il diario dopo la dichiarazione di neutralità dell'Italia, nell'agosto del 1914, quando viene richiamato alle armi per rafforzare l'esercito. Nel marzo successivo, dopo l'entrata in guerra italiana, decrive la mobilitazione generale e i combattimenti al fronte. Ferito leggermente, viene fatto prigioniero e rinchiuso prima nel castello di Lubiana, poi a Mauthausen, nel campo di concentramento allestito dagli austriaci. Qui trascorre interminabili mesi nell'attesa di notizie e di pacchi viveri: il fronte non si schioda dalle montagne, dove italiani e austriaci si fronteggiano in uno stillicidio di inutili assalti. Il diario...
Un militare di carriera annota gli spostamenti durante la Grande guerra, in Africa e poi in trincea lungo l'Isonzo. Scrive tra le raffiche di proiettili e le granate nemiche, sotto la pioggia e in condizioni avverse. In allegato una mappa della zona del Carso, alcuni libri dei conti, foto dell'epoca, attestati e onoreficenze ricevuti per le sue azioni, e libretti che attestano il suo impegno in qualità di presidente dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di guerra, della sezione di Arezzo, con le numerose adunanze nelle piazze e teatri della provincia.
L'autore nasce in una famiglia di piccoli possidenti terrieri che, dopo una serie di traversie economiche, piomba nella miseria. Il rispetto e il forte legame affettivo reciproco l'aiutano a superare le difficoltà e a sperare in un avvenire migliore. Quando scoppia la prima guerra mondiale viene arruolato e, appena arrivato al fronte, partecipa alla battaglia del San Michele. Viene fatto prigioniero e deportato in Serbia, dove viene destinato al lavoro di disboscamento e alla costruzione di una ferrovia. Il carattere aperto e mite è di aiuto per adattarsi alla lunga reclusione e per sopportare gli stenti e la lontananza da casa. Trascorre così tre lunghi ann...
Un impiegato in pensione scrive una memoria della sue esperienza di guerra. Nel 1917 dopo la ritirata di Caporetto si trova sulla riva destra del Piave, in prima linea di fronte agli Austriaci che si sono attestati al di là del fiume. La sua vita trascorre tra combattimenti in trincea e periodi di riposo nelle retrovie. Partecipa alla battaglia del Solstizio del luglio e agosto 2018 e in previsione dell'ultima offensiva si sposta verso il Tagliamento. Qui lo coglie la notizia dell'armistizio ma insieme al sollievo subentra la preoccupazione per un attacco di malaria. Ricoverato in un ospedale a Trieste ottiene la licenza di un mese e torna a casa.