Un contadino siciliano analfabeta fino a diciassette anni scrive la storia della sua vita a partire dall'infanzia povera: dopo aver iniziato la scuola elementare l'abbandona per andare a lavorare. Nel maggio 1915 viene arruolato in guerra, prestando servizio sulle retrovie dell'Altopiano di Asiago. Durante una licenza conosce una lontana cugina e si fidanza con lei, nel 1917 viene smobilitato e inviato come finanziere a Genova dove consegue la licenza elementare. Dopo la guerra si congeda e lavora come venfitore ambulante. Si sposa e ha otto figli, due dei quali muoiono in tenera età di tifo.Abbraccia con convizione e fede la religione evangelica.
Un maitre d'hotel in pensione scrive una memoria della sua vita partendo da quando a tredici anni lavora come paggio e cameriere nei palazzi dei nobili. A diciotto si trasferisce in Francia e Belgio come cameriere in hotel di lusso. Si sposa al paese ma vive lontano dalla famiglia per 11 anni perché impegnato in Africa Orientale e poi in guerra, quando viene fatto prigioniero dagli inglesi. Nel 1946 è rimpatriato dal Kenya e da allora fino alla pensione lavora come direttore di grandi alberghi.
Giuseppe nasce in Piemonte, a Biella nel 1894 e scrive in vecchiaia. La madre lo abbandona all'Ospizio degli Esposti dove dopo pochi giorni viene preso in affidamento da Margherita, una bàlia che lo accudisce con affetto ma che dopo appena tre mesi è costretta a riportarlo all'Istituto perché malata. Per Giuseppe inizia un periodo buio: comincia ad essere sfruttato perché gli orfanotrofi sono delle riserve dalle quali prelevare manodopera a basso costo. A quindici anni decide di dare una svolta alla sua vita e inizia a lavorare come panettiere tra Biella e la provincia. Dopo tanti cambi di città e padroni si ritrova a lavorare nel paese dove vive Margherita,...
Estremi cronologici
1894
-1972
Tempo della scrittura
1969
-1972
Tipologia testuale
Memoria
Tipologia secondaria
Autobiografia
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Originale autografo: 1
Formato Digitale: 1
Fotografie
L'autore nasce a Firenze nel 1940 da una famiglia modesta. Nel 1944 perde il padre militante partigiano, che lascia la moglie e quattro figli ancora piccoli. La madre, che lavora come cameriera, è costretta ad affidarlo ad una famiglia di contadini e lo riprende quando vogliono adottarlo, per affidarlo insieme al fratello all'Istituto Madonnina del Grappa. La donna poi decide di accompagnarsi al cognato, anche lui vedovo con due figlie. A otto anni Marcello va a lavorare come raccattapalle, poi come garzone in una macelleria. In quel periodo conosce una ragazza che non rivede più dopo che si trasferisce a Milano. Lavora in una fabbrica metalmeccanica e come...