Una corrispondenza quotidiana intessuta di affetti profondi lega un giovane fante alla famiglia, nel difficile periodo trascorso prima in Libia e poi al fronte, sui monti del Friuli. Infine, poche lettere degli anni Trenta, quando Aldo è divenuto maresciallo e dirige, in Arezzo, la fanfara di un reggimento di fanteria.
Dal collegio a Firenze, dove studia per diventare tipografo, un ragazzino scrive alla famiglia per informarla sui suoi progressi scolastici. Dopo il servizio militare, parte volontario per il fronte, ma continua a dare notizie sulla sua salute - a volte un po' delicata - e a voler essere informato su ciò che accade a casa.
Giuseppe, nato nel 1897 a Castiglion Fiorentino (Ar), è un giovane entusiasta che studia da sottotenente a Modena e si arruola volontario nel 1916. Nella prima parte del diario vive e descrive in pieno la sua età, ponendo al centro dell'attenzione l'amicizia, l'amore e le passioni scatenate dall'incontro con le ragazze che conquista durante il periodo di addestramento. Ma un giorno arriva il momento di guidare i suoi soldati al fronte del Carso. lì cambia tutto. La brutalità della Decima battaglia dell'Isonzo lo travolge ed entra con i dettagli più crudi nel suo diario fino al drammatico epilogo. Ricoverato in ospedale a causa di un'intossicazione da gas a...
"Noi uscimmo di collegio con la stola battesimale sul petto e la portammo con onore fino al matrimonio". In queste poche parole è riassunta l'intera giovinezza, nonché l'educazione, dell'autrice che, appartenente alla ricca borghesia, ci porterà, col suo diario, a percorrere buona parte del '900: sullo sfondo Firenze con tutta le grandi e piccole storie che, nel loro dipanarsi ed intrecciarsi, toccano la vita delle persone e della città.