Autobiografia che ripercorre quasi un secolo di vita di un ex insegnante di origini ebree, tra Italia, Romania e Israele: dalle prime manifestazioni di intolleranza razziale,alla scoperta dell'amore, dallo studio della letteratura romena ai giorni terribili del conflitto mondiale e dell'Olocausto, dall'impatto con il comunismo d'Oltrecortina, al ritorno in Italia, fino al trasferimento in Israele.
Arruolato "per senso di dovere e amor di patria" nei "Moschettieri delle Alpi", aderisce alla Repubblica sociale italiana per difendere il territorio dall'invasione degli stranieri. Al termine della guerra viene fatto prigioniero dagli americani e passa centoquaranta giorni nel campo di prigionia di Coltano, soffrendo per la fame e la mancanza di notizie da casa. Anche dopo la liberazione lui e la famiglia sono oggetto di persecuzioni e ingiustizie.
Un missionario italiano in Cina compie viaggi difficoltosi per visitare le comunità cristiane dle paese, tra posti di blocco, perquisizioni, interrogatori nelle Questure, fame, gelo e malattie. Nel 1949 viene rinchiuso in carcere per tre mesi e costretto con tutti gli altri missionari ad uscire dalla Cina, nel 1951 rientra in Italia.
Nel 1933, appena ventunenne e prima ancora di essere ordinato sacerdote, il novizio francescano Ruffino Barfucci parte come missionario per la Cina, terra sconvolta dalla guerra civile tra le truppe comuniste di Mao-Tse Tung e quelle nazionaliste di Chiang Kai-Shek, dove le missioni cristiane sono spesso vittime di violenze. Assieme ad altri confratelli è destinato al convento di Chayenkow, chiamato per la sua ubicazione tra le montagne "la Verna cinese". La quiete del luogo però non è pari a quella del Santuario francescano che sorge in provincia di Arezzo, perché appena due anni prima le truppe comuniste hanno ucciso sette frati. Viene ordinato sacerdote n...
Estremi cronologici
1933
-1953
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Fotocopia originale: 2
Originale dattiloscritto: 1
Fotografie