Un novantenne siciliano ripercorre la sua vita, raccontando in particolare la sua vita militare e quella lavorativa. Richiamato alle armi durante la Seconda guerra mondiale, presta servizio in Sicilia e viene fatto prigioniero dopo lo sbarco alleato del 1943 e recluso tra Africa e Toscana. Nel dopoguerra, lavora nel settore minerario e la sua vita professionale si snoda fino al pensionamento tra saline e solfatare, con diversi ruoli e mansioni.
Memoria autobiografica che parte dal 2 aprile 1935, giorno in cui l'autore viene chiamato a prestare servizio militare nei bersaglieri. Descrive il rientro, il matrimonio e il temuto richiamo a seguito dell'entrata in guerra dell'Italia dieci giorni dopo la cerimonia. La prima esperienza di guerra è in Croazia, spettatore impotente dei massacri compiuti dagli ustascia, poi in azioni militari contro i partigiani. Dopo un breve rientro a casa la partenza per il fronte russo sul Don, da cui tornerà prima della disfatta finale a causa della morte della madre. Da questo momento non tornerà più a combattere ma racconta i bombardamenti di Firenze e Bologna, vissuti...
Richiamato più volte alle armi dopo aver terminato il servizio di leva, un militare marchigiano è inviato sul fronte della Grande Guerra nel 1915. Ferito una prima volta e tornato a combattere dopo un periodo di convalescenza, trascorsi alcuni mesi è ferito una seconda volta in modo grave e viene riformato.
Estremi cronologici
1909
-1916
Tempo della scrittura
Inizio presunto: 1955-1965
Fine presunta: 1955-1965
Un siciliano di modeste origini emigra in Libia poco più che ventenne, nel 1912 e inizia a lavorare come cocchiere, per passare poi a occuparsi di commercio. Negli anni Venti rientra in Sicilia, si sposa e diventa padre, ma presto decide di tornare a Bengasi con la famiglia, restandovi fino al 1941, quando in conseguenza delle vicende del secondo conflitto mondiale abbandona definitivamente l'Africa a favore dell'Italia.