Un "ragazzo del '99", ormai in pensione, combatte la solitudine collezionando vini pregiati e scrivendo: a un diario confida l'insofferenza nei confronti della terza moglie, "donna rozza e ignorante" incapace di manifestargli affetto, e il dolore per la scomparsa degli amici con cui ha condiviso gli episodi più importanti della sua movimentata vita. Sempre più annoiato, morirà suicida a settantaquattro anni.
Unica femmina di sei figli l'autrice vive emarginata fin dall'infanzia per problemi di udito. Una vita di ristrettezze economiche ed affettive segnata dalle liti tra i genitori, dall'affidamento agli zii di Torino, dalle violenze, dal dramma del terremoto e dalla morte della madre. Le conquiste maschili, la fuga con il fidanzato scelto dalla madre ed il conseguente matrimonio riparatore, l'inizio di una vita senza pensieri a fianco del figlio e del marito. Il racconto prosegue con il ricordo delle settimane passate da sola, il desiderio di compagnia e l'accoglienza in casa prima della cognata e poi di un'amica con tre figli: da qui deriva il riavvicinamento...
Un ragazzo affetto da sordità racconta il proprio percorso scolastico: inizia a frequentare la scuola elementare col fratello gemello, anch'egli non udente, in una classe di bambini udenti e prosegue fino alle superiori ad andare a scuola con compagni udenti, per poi iniziare invece a frequentare un istituto speciale.
Una donna di origine croata racconta di sé a partire dall'infanzia, vissuta tra un villaggio bosniaco insieme agli adorati nonni e Zagabria, prima che la guerra scoppiata nella ex Jugoslavia nel 1991 cambiasse la sua vita e quella della sua famiglia. Emigrata in Italia, trascorre alcuni anni in un paesino trentino, rientra in Bosnia, vive per un periodo a Firenze. Lo studio e il lavoro si susseguono e si alternano, mentre resta stabile in lei una condizione interiore sofferta, che la porta ad attraversare periodi di grande difficoltà, legate anche ai problemi di udito che spesso hanno condizionato il suo quotidiano.