L'infanzia serena e agiata di una bambina prussiana viene bruscamente interrotta dall'arrivo dell'esercito russo: nella sua memoria, scritta cinquant'anni dopo lo svolgersi degli eventi, tutto il dolore per l'abbandono della sua terra. Costretta, con la madre e il fratellino, a mendicare per sopravvivere, troverà la forza di reagire e riabbraccerà il padre e i famigliari dopo l'arrivo a Francoforte.
Sfollato con la famiglia nelle retrovie del fronte sul Garigliano, un giovane napoletano vive cinque mesi di spostamenti continui, prima di stabilirsi a Roma: memoria di una "quotidiana" sopravvivenza, possibile grazie alla disponibilità economica del padre, che aiuterà - tra l'altro - altri bisognosi. L'arrivo nella capitale segna la fine dell'abbruttimento e l'inizio di un ritorno alla vita civile, purtroppo segnata - un anno dopo - dalla perdita improvvisa del genitore.
Un resoconto della Seconda guerra mondiale, vista e vissuta nei panni di partigiano. Dichiarato "abile" a pochi giorni dal 25 luglio 1943, riesce ad evitare l'arruolamento con la caduta del fascismo. Trascorrerà gli anni fino alla smobilitazione del reparto attivo nella lotta per la liberazione.
Dopo l'8 settembre 1943, un giovane ufficiale medico vicentino è preso prigioniero e condotto in diversi campi della Germania e della Polonia. Per uscirne accetta di far parte del ricostruito esercito di Salò. Evita però di sparare e farsi sparare, ma assiste a episodi di violenza, brutalità e saccheggi con sempre maggior disagio e paura. Sempre come medico si aggrega ai partigiani alla fine della guerra.
Un legionario friulano annota, ogni giorno, un anno di guerra tra le nevi del Nord: dalle spensierate giornate dell'addestramento in Calabria, alla marcia verso la Russia, alle battaglie cruente segnate da avanzate e ritirate. Quindi: "in questi diurni e notturni attacchi, non sono stati nè friulani nè russi a vincere. Bensì solamente il freddo e la morte".