Un giovane aretino, richiamato alle armi nel giugno 1915, ricorda gli spostamenti del suo Reggimento, impegnato nelle operazioni militari sul fronte dell'Isonzo: dopo la disfatta di Caporetto scappa dalle zone invase, passa ilTagliamento, arriva fino al Piave e torna a casa nel gennaio del 1918.
Guerra 1915-1918. Riassunto della mia prigionia in Germania
Cesare Bongiorno
Durante la Grande Guerra un sottufficiale pugliese viene fatto prigioniero dai tedeschi nei giorni della battaglia di Caporetto. Deportato in Germania, sopravvive in condizioni proibitive e subisce anche l'obbligo del lavoro coatto. Tenta la fuga ma senza successo, restando nei campi fino al termine del conflitto e rientrando in Italia alla fine del 1918.
Estremi cronologici
1915
-1918
Tempo della scrittura
Inizio presunto: 1967-1975
Fine presunta: 1967-1975
Un militare del bergamasco che durante la Grande Guerra presta servizio come ausiliario della Sanità ed è impegnato sul fronte dell'Isonzo, ripercorre la propria esperienza nei lunghi anni del conflitto. Il suo racconto spazia dalle durissime condizioni di vita dei soldati alla cattiva gestione delle vicende belliche da parte degli ufficiali, dai legami di amicizia stretti nelle trincee allo sbando della ritirata di Caporetto.
Un militare triestino racconta la propria esperienza della ritirata di Caporetto, vissuta in prima persona tra Friuli e parte del Veneto. Le annotazioni sugli spostamenti e qualche notizia sulla guerra sono affiancate da descrizioni che forniscono l'immagine dell'entità della tragedia: paesini abbandonati o distrutti, civili disperati, profughi, soldati sbandati.