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Tè ad Al Khalil

Roberta Mugnai

L'autrice è un'infermiera volontaria della C.R.I. inviata in missione a Hebron, in Cisgiordania, nell'agosto del 2000, in qualità di osservatore e su mandato della Risoluzione 904 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, per vigilare sul rispetto dei diritti umani in questa città. Dopo pochi giorni dal suo arrivo scoppia la seconda Intifada. Descrive i momenti vissuti in prima persona in una zona segnata dalla continua lotta tra israeliani e palestinesi.
Estremi cronologici
2000 -2006
Tempo della scrittura
2006 -2007
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotografie
Consistenza
pp. 151
Collocazione
MP/13

Programmi e sogni

Giorgio Nobili

Un impiegato milanese in pensione scrive una memoria dell'infanzia e adolescenza durante il periodo della guerra. Nel 1943 tutta la famiglia, compresa la nonna, sfolla sul Lago Maggiore per fuggire dai bombardamenti che hanno iniziato a colpire Milano. Durante i due anni successivi anche Meina diventa zona di invasione dei tedeschi e alla fine della guerra anche delle truppe alleate, che portano a conoscenza della famiglia la nuova libertà, la democrazie e anche la disponibilità di cibo. Qui però accadono fatti terribili, come l'uccisione di alcuni ebrei, torturati e gettati nel lago con una pietra al collo. Più difficile da sopportare è la ritirata dei tede...
Estremi cronologici
1942 -1955
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Formato Digitale: 1
Consistenza
pp. 325
Collocazione
MP/13

Nato a Fiume

Luciano Pick

L'autore nasce nel 1940 a Fiume ed è il più piccolo di cinque figli. All'età di quattro anni con la mamma e il fratello Claudio fugge per raggiungere il campo profughi di Padova, mentre il padre rimane a Fiume per seguire il processo dei due fratelli maggiori, imprigionati dai titini. Raggiungerà in un secondo momento la moglie e i due figli più piccoli, mentre i più grandi riusciranno a fuggire e a ricongiungersi tempo dopo. Inizia un periodo di disagi, privazioni e difficoltà di inserimento. Dal campo vengono trasferiti in una scuola vicino alle mura di Padova, successivamente i profughi occupano un asilo, dove ogni famiglia prenderà possesso di un'aula....
Estremi cronologici
1940 -1995
Tempo della scrittura
1996 -2012
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 317
Collocazione
MP/13

Il labirinto di carta

Anna Maria Habermann

Un vecchio amico di Tamas restituisce all'autrice il vocabolario di latino-ungherese sul quale avevano studiato suo nonno e suo padre, entrambi medici, e sul quale aveva iniziato a studiare lo stesso Tamas, il fratello nato da un precedente matrimonio. Il ragazzo, che aveva vissuto l'infanzia tra l'Italia dove il padre viveva con la nuova moglie e l'Ungheria, era stato deportato dai nazisti con la nonna ed altri ebrei ungheresi: nessuno di loro aveva mai fatto ritorno dai campi tedeschi. Il vocabolario restituito costituisce per Anna Maria un legame tangibile con il suo passato ritrovato e le sue radici ebraiche.
Estremi cronologici
2010 -2010
Tempo della scrittura
2010 -2010
Tipologia testuale
biografia
Tipologia secondaria
Memoria
Natura del testo in sede
Originale autografo: 1
Fotocopia originale: 2
Consistenza
19 p.
Collocazione
A/T2

Per non dimenticare

Lea Donadio Piani

Lea ha solo otto anni quando scoppia la seconda guerra mondiale ed il padre viene richiamato alle armi. Lei resta a Milano con il fratellino e la madre che, spaventata dai bombardamenti, trasferisce la famiglia a Roma presso parenti e da qui, dopo il bombardamento del quartiere S. Lorenzo, la sposta ancora nel modenese, sempre appoggiandosi a congiunti e certo ignara delle vicende che si sarebbero sviluppate in quelle zone. Infatti, nell'intento di mettere i propri figli e se stessa al riparo dai pericoli della guerra, finirà col ritrovarsi in piena linea gotica al culmine dei più aspri  combattimenti.
Estremi cronologici
1941 -1945
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 1
Consistenza
68 p.
Collocazione
MG/Adn2

Il reticolato (1943-45)

Silla Giovanni Parapini

Un ufficiale di carriera a 22 anni chiede di essere portato al fronte nei Balcani. Appena arrivato in Grecia è colto dai fatti dell'8 settembre, fatto prigioniero e condotto in vari campi in Polonia e in Germania. Dopo 24 mesi di prigionia durissima accetta di lavorare per non morire di TBC. La liberazione avviene dopo una fuga con altri colleghi. Lo attendono altri due messi di lavoro in una fattoria tedesca prima di rientrare in Italia. Tiene un primo diario ma gli viene sequestrato dai tedeschi, dal marzo 1944 compila questo dove aggiunge un racconto sintetico di quello del primo periodo.
Estremi cronologici
1943 -1945
Tempo della scrittura
1943 -1945
Tipologia testuale
Diario
Tipologia secondaria
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Fotocopia originale: 2
Formato Digitale: 1
Consistenza
48 p.
Collocazione
DG/14

Da una terra all'altra

Elsa Crevatin

L'autrice nasce a Salonicco da genitori italiani e lì frequenta le scuole. Allo scoppio della guerra, in conseguenza di un accordo fra Italia e Grecia, la famiglia è espulsa e si rifugia in Istria fino all'arrivo dei titini. Si rifugia poi a Trieste dove svolge diversi lavori fino al 1945, anno della liberazione e occupazione jugoslava, che racconta dettagliatamente. Dopo l'estate di quell'anno decide di riprendere gli studi e si trasferisce a Modena, mentre a Trieste prosegue il periodo di tumulti e manifestazioni per l'incertezza di quel confine che non viene ancora definito.
Estremi cronologici
1923 -1954
Tempo della scrittura
2011 -2012
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Allegati
Consistenza
129 p.
Collocazione
MP/14

Nove mesi sui Monti Aurunci nella mani dei Tedeschi

Tommaso Sinigallia

Una facoltosa e colta famiglia napoletana, dopo l'8 settembre del '43, decide di sfollare verso alcuni paesi sui Monti Aurunci. Troverà rifugio nei ricoveri per i pastori e per il bestiame e da lassù, senza giornali o notizie certe e sempre più spesso in ansia per la propria sorte, assisterà ai vari tentativi di sfondamento del fronte da parte degli alleati fino alla presa di Cassino ed alla propria liberazione.
Estremi cronologici
1943 -1944
Tempo della scrittura
1944
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Consistenza
99 p.
Collocazione
MG/Adn2

[...] Ho lasciato Padova

Andrea Bianchini

Nel 1941, un soldato parte per la Russia. Inviato in Ucraina, descrive il viaggio compiuto per raggiungere la propria destinazione e le vicende del fronte, dove deve affrontare anche un'accusa di speculazione.
Estremi cronologici
1941 -1942
Tempo della scrittura
1941 -1942
Tipologia testuale
Diario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Formato Digitale: 1
Allegati
Consistenza
15 p.
Collocazione
DG/T3

Memorie di vita incompiuta sacre e profane

Vincenzo Giacchetti

Docente e giornalista, uomo curioso, colto ed erudito, passa da una gioventù gaudente ad una maturità caratterizzata da una fede profonda; scrive, fin da giovanissimo, poesie, articoli e saggi lasciandoci un'affascinante miscellanea di documenti attraverso la quale ci conduce nell'ambiente  culturale, sociale ed economico della prima metà del Novecento italiano. Particolare rilievo viene dato ai primi decenni del secolo scorso, coincidenti con gli anni della giovinezza dell'autore, durante i quali, nel contesto della vita bohèmien che si conduceva durante la "Belle Epoque", conosce personaggi che diverrano, poi, uomini famosi della cultura e della politica d...
Estremi cronologici
1890 -1971
Tempo della scrittura
1907 -1971
Tipologia testuale
zibaldone
Tipologia secondaria
Memoria
Epistolario
Natura del testo in sede
Originale autografo: 1
Consistenza
992 p.
Collocazione
A/Adn2