Un giovane pugliese vive in serenità la vita in famiglia: un incidente stradale sconvolge tutto e, per due anni, passa da un ospedale all'altro fra sofferenze, interventi e poche speranze. Scopre anche di essere affetto dal morbo di Crohn e lotta anche contro questo male. Ha riacquistato serenità scrivendo.
Dopo un'infanzia e un'adolescenza trascorse con sensi di colpa per la separazione dei suoi genitori, trova un equilibrio con il matrimonio con un uomo tenero e forte. Ha poco più di vent'anni quando si ammala del morbo di Crohn, malattia cronica che la porta a uno scompenso fisico e psicologico. Un'operazione chirurgica riuscita e l'amore del marito accendono nuove e più sicure speranze.
Una raccolta di frasi e aforismi che rivelano il pensiero di una donna del primo novecento sull'amore, sulla famiglia, sulla gioia e sul dolore, sulla quotidianità del vivere e sulla morte: il tutto intriso di una sottile vena poetica.
La storia di una lunga degenza ospedaliera scritta in rima, in dialetto romanesco. Una sessantina di poesie in cui si descrivono la sofferenza, l'assistenza, i timori, i pensieri del malato, costretto a dipendere in ogni sua necessità, ma ben determinato a mantenere viva la mente e la speranza di piena guarigione. La speranza diventerà realtà dopo sette lunghi anni, quando i progressi della chirurgia consentiranno di intervenire sul problema e risolverlo.