Una bibliotecaria veneta in pensione dopo la morte della madre ripercorre la storia della famiglia, per lasciare una traccia ai numerosi nipoti. Il racconto parte dalle notizie degli antenati, vissuti nei territori che allora appartenevano all'Impero Austro-Ungarico e riuniti a Gorizia, città divenuta italiana dopo la fine del Primo Conflitto mondiale. Da qui la madre si sposta nel Polesine, assunta in uno studio di avvocati: qui incontra un giovane rampollo di una famiglia di proprietari terrieri, convinto sostenitore della causa fascista, tanto da prendere parte nel 1922 alla Marcia su Roma. Per il lavoro del padre, assunto dall'Unione Industriali, la fami...
L'autrice, insegnante emiliana in pensione, rielabora le pagine del suo diario per ripercorrere alcune tappe importanti della sua vita: l'infanzia, il periodo della guerra nella villa del nonno con zii e cugini, il dopoguerra sola con la mamma aspettando che il papà uscisse allo scoperto, le scuole, l'università mentre insegna in una scuola di campagna. Poi l'evasione da casa per sentirsi più libera, fino alle esperienze in una "comune" e in radio, attraverso una Cooperativa d'informazione e cultura, che la porta ad occuparsi di immigrati e lotte sindacali. Attraverso la poesia ricorda una storia d'amore sbocciata a poi conclusa e annota i dialoghi dell'ulti...
Un'impiegata genovese in pensione, inizia a raccontare la sua vita dall'infanzia, quando nel 1943 il padre viene richiamato alle armi, fatto prigioniero dei tedeschi e deportato in Germania. Lei e la madre si trasferiscono a Rivarolo Canavese (To), dove vivono i parenti e vi rimangono fino al 1945, quando il padre torna a casa. Il periodo successivo, che corrisponde all'adolescenza, è sereno: frequenta la scuola fino al conseguimento del diploma di corrispondente e lavora come traduttrice in una grande azienda. Durante una gita incontra il marito, sposato nel 1962, e ha due figli. Nel 1967, dopo la nascita del secodo, lascia il lavoro e raggiunge il marito a...
Una casalinga veronese scrive per i nipoti una memoria della sua infanzia, per dare loro notizie sugli antenati della famiglia. Gli anni che racconta sono quelli del dopoguerra e della lenta ripresa economica e ricorda l'asilo, le brevi gite con la famiglia, l'amore per la lettura, il teatro e la lirica.
Un ragazzino torinese che frequenta la terza media nel 1957 inizia a scrivere un diario in cui annota le lezioni, i compiti, le interrogazioni, gli amici, i rapporti familiari e le piccole spese quotidiane. Il filo conduttore è la forte simpatia per una ragazza che finisce per uscire con il suo più caro amico. La promozione a scuola, le vacanze e le nuove amicizie chiudono il diario.