L'autore è nato a Scandicci (Fi) nel 1890, dove frequenta con profitto le scuole elementari prima di iscriversi alla Scuola del Popolo. Per aiutare la famiglia deve abbandonare lo studio e lavorare sia presso un orefice che con il padre calzolaio. Nel 1911 viene arruolato per la guerra contro la Turchia, ma essendo figlio unico viene presto congedato. Nel 1915 viene nuovamente richiamato e destinato alle trincee del Carso. Il pensiero di lasciare i propri cari e di non far più ritorno lo addolora. Giunge in prima linea a Passo Valles dopo una lunga e faticosa marcia: le condizioni climatiche avverse lo preservano dall’attacco dell’esercito nemico che in quel...
L'autore è nato a Gubbio nel 1888, dove si diploma come geometra. Lavora come tale fino a che si arruola come volontario e parte per la Prima Guerra Mondiale. E' impiegato a preparare strade, piste e ponti per i rifornimenti e il passaggio delle truppe. Alla fine della guerra rientra a Gubbio, impiegato all'ufficio tecnico comunale. Aderisce al Futurismo e fervente sostenitore di Mussolini, che conosce pure di persona tramite la governante, partecipa alla Marcia su Roma, che descrive minuziosamente. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nonostante l'età, si arruola e viene mandato nel fronte francese e poi greco albanese. Si ammala due volte di malari...
L'autore nasce in una famiglia di piccoli possidenti terrieri che, dopo una serie di traversie economiche, piomba nella miseria. Il rispetto e il forte legame affettivo reciproco l'aiutano a superare le difficoltà e a sperare in un avvenire migliore. Quando scoppia la prima guerra mondiale viene arruolato e, appena arrivato al fronte, partecipa alla battaglia del San Michele. Viene fatto prigioniero e deportato in Serbia, dove viene destinato al lavoro di disboscamento e alla costruzione di una ferrovia. Il carattere aperto e mite è di aiuto per adattarsi alla lunga reclusione e per sopportare gli stenti e la lontananza da casa. Trascorre così tre lunghi ann...
Un impiegato in pensione scrive una memoria della sue esperienza di guerra. Nel 1917 dopo la ritirata di Caporetto si trova sulla riva destra del Piave, in prima linea di fronte agli Austriaci che si sono attestati al di là del fiume. La sua vita trascorre tra combattimenti in trincea e periodi di riposo nelle retrovie. Partecipa alla battaglia del Solstizio del luglio e agosto 2018 e in previsione dell'ultima offensiva si sposta verso il Tagliamento. Qui lo coglie la notizia dell'armistizio ma insieme al sollievo subentra la preoccupazione per un attacco di malaria. Ricoverato in un ospedale a Trieste ottiene la licenza di un mese e torna a casa.
Sergente di fanteria di origini napoletane, Raffaele è inviato a combattere sul Carso: durante una violenta battaglia sul monte San Michele è ferito e fatto prigioniero. Dal campo di prigionia di Mauthausen scrive lettere ai familiari e alla fidanzata, tranquillizzandoli sulla sua salute e sull'arrivo dei pacchi che la famiglia spedisce puntualmente: l'unico sollievo è riporre nella fede la speranza di tornare a casa.
L'autore nasce nel 1893 a Contigliano, in provincia di Rieti, ma si trasferisce giovanissimo a Terni. Studia fino alla sesta elementare e nel 1910 viene assunto come operaio elettricista alle Acciaierie. E' un socialista convinto, animato da un profondo senso di giustizia e umanità. Quando nel 1915 scoppia la Prima Guerra Mondiale e parte per il fronte, come artigliere, non nasconde sentimenti pacifisti, che sente di condividere con la maggioranza dei soldati che combattono al suo fianco. Descrive gli spostamenti in Trentino prima e poi sul Carso dove assiste a numerosi assalti con morti e feriti. Racconta la sconfitta di Caporetto e l'odissea della ritirata...