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Opuscolo vero e vissuto narrative vere e vissute

Tobia Peracchi

Nel 2000, a settantaquattro anni, l'autore inizia a scrivere le sue memorie che vanno dall'infanzia alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La sua è una famiglia di affittuari che lavorano terre poste sia in pianura che nelle alture bergamasche; per questo il padre e i figli in età da lavoro nei mesi estivi lasciano il paese per lavorare in montagna. Cresce in un clima sereno nonostante le ristrettezze del tempo. Allo scoppio della guerra ha quattordici anni, viene richiamato nel 1944 quando si dà alla macchia aiutando le formazioni partigiane della zona.
Estremi cronologici
1926 -1945
Tempo della scrittura
2000 -2003
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Fotocopia originale: 1
Formato Digitale: 1
Consistenza
pp. 150
Collocazione
MG/12

La strada nel bosco

Giuseppe Rescigno

L'autore dopo il diploma da geometra, insoddisfatto del primo lavoro trovato, si iscrive all'università e si laurea in Scienze Economiche-Marittime. Si dedica da allora all'insegnamento e racconta un anno di insegnamento, nel 1978, in classi difficili ubicate nelle scuole di paesi piccoli di zone rurali campane.
Estremi cronologici
1950 -1970
Tempo della scrittura
1978
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
95 pp.
Collocazione
MP/12

La casa che aveva la meridiana

Massimo Rosin

Memoria dell'infanzia e adolescenza dell'autore, trascorsa a Venezia, dove vive la famiglia e dove frequenta le scuole. I ricordi si soffermano soprattutto sulla casa dei nonni contadini a Ponte di Piave, dove trascorre le vacanze e dove impara la bellezza della vita di campagna. Un'altra parentesi felice dell'autore è il periodo in cui fa parte del coro prima parrocchiale poi della Fenice.
Estremi cronologici
1949 -1986
Tempo della scrittura
1994 -2008
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
118 p.
Collocazione
MP/12

Mi ricordo

Nicola Tudino

Nella prima parte l'autore racconta la vita del nonno materno, che adolescente lascia la casa dei genitori per andare a Napoli e da qui in America. Si imbarca come clandestino, scoperto viene aiutato dal capitano della nave sia durante il tragitto che per trovare lavoro nella nuova terra. Allo scoppio della prima guerra torna in Italia per assolvere il servizio militare. Il racconto prosegue con il ritorno dalla guerra e le varie vicissitudini per rendere coltivabile un appezzamento di terreno e costruire una famiglia. L'ultima parte racconta di sé, della sua gioventù, dei suoi studi e in particolare della sua passione sportiva per il podismo.
Estremi cronologici
1900 -2010
Tempo della scrittura
2007 -2010
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 73
Collocazione
MP/12

Trent'anni al vento

Adriano Andreotti

Un giovane padre, perito agrario, decide di partire nel 1932 con la famiglia per la Libia, dove molti italiani hanno impiantato aziende agricole. Nel 1940 le strade si riempiono di soldati, Adriano deve rimandare la famiglia in Italia, viene fatto prigioniero. La guerra, con la sconfitta dell'Italia, porta all'indipendenza dello Stato e alla confisca da parte della Libia dei beni degli italiani che sono costretti al rimpatrio. Rientra amareggiato nel 1959 dopo aver perso tutto, portando con sé solo la nostalgia di questa terra.
Estremi cronologici
1910 -1967
Tempo della scrittura
1967
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 5
Formato Digitale: 1
Fotografie
Consistenza
pp. 48
Collocazione
MP/13

La mia storia fino al 3 giugno 1940

Adriano Arrabito

Un contadino siciliano analfabeta fino a diciassette anni scrive la storia della sua vita a partire dall'infanzia povera: dopo aver iniziato la scuola elementare l'abbandona per andare a lavorare. Nel maggio 1915 viene arruolato in guerra, prestando servizio sulle retrovie dell'Altopiano di Asiago. Durante una licenza conosce una lontana cugina e si fidanza con lei, nel 1917 viene smobilitato e inviato come finanziere a Genova dove consegue la licenza elementare. Dopo la guerra si congeda e lavora come venfitore ambulante. Si sposa e ha otto figli, due dei quali muoiono in tenera età di tifo.Abbraccia con convizione e fede la religione evangelica.
Estremi cronologici
1915 -1941
Tempo della scrittura
1915 -1941
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Fotocopia originale: 2
Formato Digitale: 1
Consistenza
pp. 17
Collocazione
MP/13

Storia di una casa

Wanda Bernardini

L'autrice segue con entusiasmo l'attuazione del progetto, a lungo condiviso con il marito, di costruire una casa in campagna. Viene consultato un giovane architetto, si avviano i lavori in collina e mentre lei si occupa di arredamento lui si dedica ai lavori di rifinitura. Dopo tre anni l'edificio è pronto per il trasloco ma poco dopo si aprono crepe sui muri che suscitano allarme. La nascita isperata di un figlio, in età ormai matura, allenta la tensione fino a che i due coniugi decidono di vendere la proprietà e di tornare ad abitare in città.
Estremi cronologici
1972 -1984
Tempo della scrittura
2012
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 42
Collocazione
MP/13

[...] Mio caro Ugo

Albina Biondi , Diletto Manzini

Diletto Manzini nasce nel 1850 a Pelago (Fi); si sposa con Urania Toti e ha da lei una figlia. Rimane vedovo e sposa in seconde nozze Albina Biondi. Con lei nel 1889 emigra in Brasile, lasciando la figlia dodicenne alla cognata e al suocero, per diventare coordinatore di un gruppo di 287 coloni destinati ad una grande "fazenda". Dal Sud America scrivono lettere alla piccola Urania, ricche di informazioni sul modo di vivere nei latifondi brasiliani dell'epoca, sulle coltivazioni e risorse del luogo, sui vari commerci possibili e sulle condizioni di tipo economico, sanitario e politico di quel Paese e degli immigrati a fine 800. Non mancano sentimenti di nosta...
Estremi cronologici
1889 -1899
Tempo della scrittura
1889 -1899
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 2
Allegati
Consistenza
pp. 49
Collocazione
E/13

[...] Sono nata

Ester Biselli

Figlia di madre nubile l'autrice viene affidata alla famiglia materna dopo la nascita perché la madre continua a lavorare come donna di servizio. La raggiunge adolescente a Milano trovando impiego nella stessa ditta. Durante la guerra, perso il lavoro, si danno al mercato nero per sopravvivere. In quel periodo fa anche la staffetta partigiana. Passata la guerra, dopo alcune vicissitudini personali, si avvicina al Partito Comunista. Nel 1959, nel mezzo di una brillante carriera lavorativa, incontra l'uomo della sua vita, istruttore di vela a Varazze. Qui passa un periodo felice ma è costretta a trasferirsi prima a Salsomaggiore e poi a Salò. La sua vita è sco...
Estremi cronologici
1928 -2012
Tempo della scrittura
2012
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 2
Originale autografo: 1
Allegati
Consistenza
pp. 88
Collocazione
MP/13

La mia vita ferroviaria

Aldo Leonini

Fin da bambino Aldo sogna di diventare ferroviere e di lasciare il duro lavoro dei campi. Dopo la guerra, stanco della condizione di povertà, decide di prendere la licenza media per concorrere a un posto nelle Ferrovie dello Stato. Si sposa, vince il concorso e viene assunto a Torino. Il clima del Nord però nuoce alla salute del figlioletto quindi con la famiglia torna in Toscana dove riesce ad acquistare un appartamento e dove vive felicemente fino al pensionamento. Alcuni paragrafi sono scritti in versi.
Estremi cronologici
1930 -1984
Tempo della scrittura
2010
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 115
Collocazione
MP/13