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[...] Carissima Peppinuzza

Azaria Tedeschi

Lettere dai fronti di guerra: prima quello libico, nel 1912, poi quelli del Nord Italia, durante la Grande Guerra. Un giovane capitano calabrese scrive alla fidanzata-cugina raccontandole di sé. Le descrive la guerra di montagna in Trentino, spesso cruenta, ma anche la bellezza del paesaggio nel quale si svolgono le battaglie e il clima. Nel settembre del '17 viene ferito ad una gamba, guarito torna al fronte sul Carso. Morirà sull'altopiano della Bainsizza.
Estremi cronologici
1912 -1917
Tempo della scrittura
1912 -1917
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotografie
Consistenza
pp. 71
Collocazione
E/04

[...] Carissimi

Ambrogio Ryllo

Lettere dal fronte scritte da un giovane maestro calabrese ai famigliari. Esprime devozione e patriottismo, chiede di essere aiutato economicamente perché la cinquina è insufficiente e si lamenta della propria salute cagionevole. Nel 1917 è preso prigioniero dagli austriaci, ma dopo sette mesi viene liberato per malattia, con l'intervento della Santa Sede e della Croce rossa. Convalescente in Liguria e in Sicilia, finita la guerra, continua a scivere ai famigliari quando si reca per tre mesi in Dalmazia, come insegnante.
Estremi cronologici
1915 -1919
Tempo della scrittura
1915 -1919
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 195
Collocazione
E/04

Scrivo il diario della mia vita

Giovanni Piazza

A novantatre anni, uno scalpellino lombardo scrive la sua storia di vita: il lavoro in Italia e all'estero fin dagli anni della giovinezza, la partecipazione alla Grande Guerra che si conclude con l'onorificenza di cavaliere di Vittorio Veneto, una serena vita famigliare, la passione per la politica prima, e per la pittura, il gioco delle bocce e quello delle carte, poi.
Estremi cronologici
1896 -1983
Tempo della scrittura
1983
Tipologia testuale
Autobiografia
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 8
Fotocopia originale: 2
Fotografie
Consistenza
pp. 46
Collocazione
MP/05

Ricordi e pensieri della mia vita

Arturo Busto

Militare per vocazione, l'autore, dopo un breve racconto della sua infanzia e adolescenza, scrive della sua partecipazione alla guerra italo-turca e alla prima guerra mondiale, del dramma della ritirata di Caporetto e della gioia della vittoria, ma anche della sua amarezza per le ostilità delle popolazioni slave "liberate" e per l'anarchia del dopoguerra.
Estremi cronologici
1888 -1920
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 287
Collocazione
MG/05

Diario di guerra e di prigionia

Rocco Egidio De Bonis

La grande guerra raccontata da un giovane ufficiale che, sostenuto da una solida fede patriottica, combatte in prima linea con i propri soldati. Ferito, e per questo decorato, torna in trincea sino all'ottobre del 1917 quando, fatto prigioniero, è spostato in vari campi da dove tenta - vanamente - tre volte la fuga. Finito il conflitto, nel caos della diserzione e dello sbandamento di tanti soldati austriaci, sono quelli italiani che riportano l'ordine. Prima del ritorno in Italia visiterà Budapest e Praga, oltre a essere inviato in missione a Vienna.
Estremi cronologici
1915 -1919
Tempo della scrittura
1915 -1928
Tipologia testuale
Diario
Tipologia secondaria
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
pp. 554
Collocazione
DG/07

Il dramma della mia anima

Salvatore De Matteis

Memorie di un agricoltore pugliese costretto a interrompere gli studi per l'uccisione del padre, ma che, desideroso di istruirsi, frequenta la scuola statale, pur continuando il lavoro nei campi. Le letture lo aprono alla dottrina socialista, che coltiva attivamente. Inizialmente ateo, si converte al cristianesimo quando, improvvisamente, sul fronte carsico, nel 1915 sente fortemente la presenza di Dio che l'accompagnerà per tutta la vita.
Estremi cronologici
1899 -1945
Tempo della scrittura
1963 -1968
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 2
Originale autografo: 1
Allegati
Consistenza
pp. 612
Collocazione
MP/07

Ricordi della mia vita

Gino Manganelli

L'autore è nato a Gubbio nel 1888, dove si diploma come geometra. Lavora come tale fino a che si arruola come volontario e parte per la Prima Guerra Mondiale. E' impiegato a preparare strade, piste e ponti per i rifornimenti e il passaggio delle truppe. Alla fine della guerra rientra a Gubbio, impiegato all'ufficio tecnico comunale. Aderisce al Futurismo e fervente sostenitore di Mussolini, che conosce pure di persona tramite la governante, partecipa alla Marcia su Roma, che descrive minuziosamente. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nonostante l'età, si arruola e viene mandato nel fronte francese e poi greco albanese. Si ammala due volte di malari...
Estremi cronologici
1888 -1943
Tempo della scrittura
1960 -1969
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
51 pp.
Collocazione
MG/12

[...] Carissima mamma

Mariano Gigli

Un sottotenente in prima linea al fronte scrive quasi ogni giorno lettere ai genitori raccontando la sua vita quotidiana in trincea e per rassicurarli sulla sua salute. Si informa con affetto dei fratelli e delle sorelle e aspetta con ansia le licenze, sempre con l'orgoglio di fare il proprio dovere verso la Patria. Le lettere terminano con la notizia della vittoria.
Estremi cronologici
1917 -1918
Tempo della scrittura
1917 -1918
Tipologia testuale
Epistolario
Tipologia secondaria
Diario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Consistenza
pp. 104
Collocazione
E/13

Diario di Vita Vissuta

Donato Vinci

L'autore nasce in una famiglia di piccoli possidenti terrieri che, dopo una serie di traversie economiche, piomba nella miseria. Il rispetto e il forte legame affettivo reciproco l'aiutano a superare le difficoltà e a sperare in un avvenire migliore. Quando scoppia la prima guerra mondiale viene arruolato e, appena arrivato al fronte, partecipa alla battaglia del San Michele. Viene fatto prigioniero e deportato in Serbia, dove viene destinato al lavoro di disboscamento e alla costruzione di una ferrovia. Il carattere aperto e mite è di aiuto per adattarsi alla lunga reclusione e per sopportare gli stenti e la lontananza da casa. Trascorre così tre lunghi ann...
Estremi cronologici
1894 -1931
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 2
Originale autografo: 1
Formato Digitale: 1
Allegati
Fotografie
Consistenza
pp. 49
Collocazione
MG/13

Una medaglia assegnata e mai ricevuta

Vittorio Gabrielli

Domenico, ferito in un combattimento sul Carso nel luglio del 1916, si finge morto per favorire nei soccorsi da parte degli austriaci un commilitone ben più grave di lui e per poter riferire ai suoi comandanti, una volta faticosamente rientrato nelle proprie linee, su come il nemico stesse costruendo una galleria che gli avrebbe consentito di aggirare le postazioni italiane e attaccarle alle spalle. Fu, per questo, insignito di una medaglia d'argento che non poté mai ritirare perché nel frattempo era stato fatto prigioniero e portato in Austria.
Estremi cronologici
1916 -1916
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Allegati
Consistenza
2 p.
Collocazione
MG/T2